giovedì 2 ottobre 2014

Danilo Dolci. Poesia. Ciascuno cresce solo se sognato



 In attesa di rimettere insieme i cocci del computer che è defunto dopo anni di onorata carriera, vorrei postare una poesia di Danilo Dolci che ho riletto grazie alla citazione del verso finale che ne ha fatto Antonio Ferrara durante il convegno Dalla parte delle bambine svoltosi a Pesaro a settembre, (cfr i post al riguardo).

Della figura di Danilo Dolci ci sarebbe molto da dire. On line si possono vedere alcuni stralci di un documentario trasmesso da Rai Educational.

Dolci è stato sociologo, poeta, educatore, attivista non violento. Ha contribuito, lottando in prima persona, al miglioramento delle condizioni sociali e culturali delle classi più povere, in particolare durante gli anni trascorsi in Sicilia. Nella foto sottostante Dolci durante un'azione non violenta di digiuno. Sua anche l'organizzazione di uno sciopero alla rovescia a Partinico, nel quale i disoccupati lavorarono gratuitamente per riattivare una strada abbandonata, per reclamare occupazione. Era il 1956 e l'azione venne interrotta dalle forze dell'ordine.

Gianni Rodari parla di lui e del suo metodo educativo maieutico, con la consueta lucidità, in una recensione al libro, Chissà se i pesci piangono, nel quale venivano raccontate le esperienze per un centro educativo fondato a Partinico.

Come buon auspicio per il nuovo anno scolastico propongo di riprendere in mano i suoi libri e di rileggere questa poesia pubblicata nel 1971. Versi scritti per una radio libera, antesignana di quella rivoluzione dell'etere che venne legalizzata solo nel 1976.

 

   

C'è chi educa
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c'è chi si sente soddisfatto
quando è così guidato.


C'è chi educa cercando di comprendere

sorridendo, prudente
lodando solo quanto trova buono
e divertendo per tenere in forma:
forse c'è chi ama essere incoraggiato.


Profondamente stimavo un amico
quasi invidiando un altro, a cui diceva
stupido, e non a me.


C'è chi educa senza
nascondere l'assurdo ch'è nel mondo -
aperto a ogni sviluppo ma tentando
di essere franco all'altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.


Danilo Dolci, Il limone lunare. Poema per la radio dei poveri cristi, Laterza,1971