Nonostante siano già passati 34 anni dalla morte di Gianni Rodari, lo scrittore, nato ad Omegna nel 1920, è vivo nella memoria di chi gli è stato contemporaneo ma anche vitale per le nuove generazioni di lettori.
La sua Introduzione all'arte di inventare storie, la Grammatica della fantasia (1973) è uno strumento utilissimo e divertente, non solo per gli insegnanti e gli studenti che credano al valore liberatorio della parola, ("Tutti gli usi della parola a tutti", scriveva Rodari nell'antefatto del suo saggio) ma anche per tutti quelli che vogliano cimentarsi con la creatività della scrittura e della lingua. "Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo".
La lettura di Rodari, la sua fantasia, la sua creatività e le sue riflessioni, possono fare da antidoto contro la schiavitù di quella "lebbra" linguistica data dall'inesattezza e dalla omologazione comunicativa che spesso ci pervade. Inesattezza contro cui si scagliava anche Italo Calvino nelle sue riflessioni, si vedano in particolare le Lezioni americane (1988).
Vorrei segnalare qui una poesia scritta da Rodari nel 1968 per la rivista satirica "Il Caffè", diretta da Giambattista Vicari.
La si può ora trovare in un bel libro Il cavallo saggio, Einaudi, 2011, dove il curatore Carmine De Luca ha raccolto Poesie, epigrafi ed esercizi di Rodari, scritti per un pubblico di lettori adulti.
Ovviamente molti dei testi sono godibili a tutte le età.
In Amico ti conosco mi pare ci sia una bella frustata ai difetti dell'italiano medio di allora e di oggi.
AMICO TI CONOSCO
Amico, ti conosco; sei di quelli
che bisogna far vivere a spintoni,
cacciare avanti a calci,
sempre in cerca d' una spalla, d' una giacca
per piangervi sopra lacrime troppo dolci,
sempre in crisi come uno che ha perso l' ombrello
in un giorno di nubifragi,
con le tasche piene di drammi, di fiammiferi
che non si accendono,
di passioni scadenti,
di lamenti appiccicaticci,
sempre in caccia di qualcuno che porti il tuo zaino,
con le orecchie piene di buone parole
che rubi agli altri,
ruberesti il lecca-lecca a un bambino,
nel filobus ti appoggi sulla schiena del vicino,
amico, vorrei tanto non conoscerti,
poterti cambiare con un miliardo di zanzare.
Per chi volesse vedere e ascoltare alcuni interventi di Gianni Rodari in televisione segnalo:
http://www.youtube.com/watch?v=kXKxANC3ozs
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