Eccola l'attesa estate!
Oggi solstizio, il giorno più luminoso dell'anno: il sole sorge alle 5:36 e tramonta alle 20:51.
Dopo quella di Giusi Quarenghi, cito una poesia di Vincenzo Cardarelli (1887-1959). Sono versi liberi che hanno quasi cento anni ma che mi pare possano ancora mostrarci le emozioni che ci dona la stagione estiva.
Cardarelli di poesie non ne scrisse moltissime, pensate che la sua raccolta definitiva Poesie (1958) ne conteneva solo 79.
Io questi versi li ho conosciuti grazie ad un amico che li recitò, come tra sé e sé, in una sera d'estate, sulle colline pesaresi che dominano l'Adriatico.
Distesa estate,
stagione dei densi climi
dei grandi mattini
dell’albe senza rumore -
ci si risveglia come in un acquario -
dei giorni identici, astrali,
stagione la meno dolente
d’oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell’ordine che procede
qualche cadenza dell’indugio eterno.
[Poesia edita nel 1915, entra in Prologhi (1916); ora nelle edizioni San Marco dei Giustiniani o raccolti in Opere, nei Meridiani Mondadori]
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