martedì 30 dicembre 2014

Gian Maria Volonté. Altre indicazioni bibliografiche



        Gian Maria Volonté faccia a faccia con Marcello Mastroianni in Todo Modo di Elio Petri. Foto tratta da eliopetri.net

Vorrei tornare a parlare di Gian Maria Volonté, per aggiungere qualche riferimento bibliografico, dedicato a chi volesse conoscere meglio questo attore che ha influenzato anche molti interpreti di oggi, non solo in Italia. 
Non è un caso che a Roma gli sia stata intitolata una scuola di cinema.
Oltre ai già citati libri di Valeria Mannelli e di Deriu, oltre al libro + dvd di de la Fuente, vorrei ricordare qualche altro titolo, che risulta ancora reperibile.
Partirei da La valigia dell'attore, curato da Giovanna Gravina (figlia di Volonté e di Carla Gravina) e da Fabio Canu, Taphros editrice 2010. 
In questo volume si raccolgono i resoconti dei primi sei anni del festival dedicato a Volonté che si tiene alla Maddalena. Terra e mare sardo che l'attore ha amato e navigato e luogo dove è stato sepolto. Nel volume vi sono materiali fotografici, locandine e testimonianze di quegli incontri di cineasti e attori che ne hanno mantenuto viva la memoria.
Un altro volume (con annesso dvd documentario) è quello curato da Montini e Spila per la Bur nel 2005, Un attore contro. Gian Maria Volonté. I film e le testimonianze.
Non ho ancora letto, ma ne segnalo la recente uscita per l'editore Becco Giallo, la biografia a fumetti: Gian Maria Volonté. Gli autori sono Gianluigi Pucciarelli, Paolo Castaldi e Giuseppe Morici. La casa editrice si è ritagliata il meritorio ruolo di diffondere la memoria di personaggi e di eventi della storia italiana attraverso il mezzo del fumetto. Tra gli altri volumi ricordo quello dedicato alla strage di Bologna o quello dedicato ad Adriano Olivetti. 
Segnalo anche il sito gianmariavolonte.it
e un video, che ho scoperto casualmente su youtube, dove il critico Fabio Ferzetti e l'attore Giulio Scarpati leggono alcuni stralci della mia intervista a Gian Maria Volonté davanti al pubblico dell'auditorium di Roma.
Poi ovviamente vi sono i suoi film.
Buone letture e buone visioni.






sabato 6 dicembre 2014

Ricordo di Gian Maria Volonté


 Gian Maria Volonté moriva vent'anni fa a Florina,  in Grecia .
Stava girando "Lo sguardo di Ulisse" di Angheloupos, insieme ad Harvey Keitel. Il film lo vedeva interpretare il ruolo del direttore della Cineteca di Sarajevo.  Film, che vinse la Palma d'oro a Cannes. Era ambientato durante la guerra jugoslava.
Purtroppo l'infarto gli impedì di concludere il film e ce lo strappò a soli sessantuno anni.
In quegli ultimi anni il cinema italiano non lo aveva sfruttato in maniera adeguata al suo enorme potenziale.  L'ultima pellicola italiana risaliva al 1991.  " Una storia semplice" di Emidio Greco, dove l'attore aveva mescolato i caratteri del personaggio del professore con quelli dello scrittore Leonardo Sciascia autore del romanzo da cui il film era stato tratto.
Io riuscii a contattarlo proprio per la mia tesi su Leonardo Sciascia.
Ero emozionato.  Mi tremava la voce all'inizio di quell ' intervista che mi concesse il 31 ottobre di quello stesso anno. Chi volesse la trova nel libro curato da Valeria Mannelli, Gian Maria Volonté.  L'immagine e la memoria,  Transeuropa Cineteca, 1998.
Per chi si accostasse ai film di Volonté per la prima volta consiglierei di vedere: "Per qualche dollaro in più" di Leone, "Banditi a Milano" di Lizzani,"Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e "La classe operaia va in paradiso"  di Petri, "Sacco e Vanzetti" di Montaldo, "Cristo si è fermato a Eboli" di Rosi, "Porte aperte" di Amelio.  Ma ovviamente il viaggio nel cinema di Volonté non si esaurisce con questi titoli. Come guida consiglio, oltre al libro già citato,   il documentario a lui dedicato da Alejandro de la Fuente,  "Indagine su un cittadino di nome Volonté",  edito Lucky Red insieme a un volume scritto da de la Fuente e Erickson Wilberding.  Da non dimenticare anche  il saggio di Deriu, Il lavoro dell'attore.
Sul web vi sono siti a lui dedicati e citazioni da film e interviste.  A voi il piacere della (ri) scoperta di questo splendido attore e di quest'uomo impegnato. Che ci manca.