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lunedì 3 agosto 2015

L'amore non esiste ? Letture e una canzonetta.


                                               
                                                                  Foto di Elliott Erwitt


Durante le vacanze estive è bello riflettere e perdersi dentro le pagine dei libri o all'interno delle canzoni sui temi della vita.
Vita di carta, di suoni, di carne.
Eterno motivo di canzonette, poesie e romanzi: l'amore.
Libri sul comodino o in spiaggia: Flaubert, L'educazione sentimentale; Green, Colpa delle stelle; Stark, Il paradiso dei matti; Goethe, Le affinità elettive, Shakespeare, I sonetti...


Una canzonetta che propongo di ascoltare è :
L'amore non esiste
del trio Gazzè. Fabi, Silvestri (sotto nella foto tratta dal sito optimaitalia.com).







sabato 21 marzo 2015

Trieste. In gita scolastica? Pima tappa: Umberto Saba.




                           
                     
Chi abbia avuto la ventura di vivere l'esperienza di una gita scolastica sa che spesso per gli studenti il luogo di approdo è secondario rispetto al gusto del vivere una esperienza di allontanamento dai genitori e di condivisione di tempi e spazi con i compagni di classe.
Più importanti gli abbinamenti nelle camere dell'albergo degli affreschi della Sistina.
Ci sono acute e divertenti pagine, a proposito di una visita di istruzione in Sardegna, nel romanzo di esordio di Paolo Teobaldi, La scala di Giocca.
Se i ragazzi non vengono aiutati a preparare un percorso di avvicinamento ai luoghi attraverso mappe, testi, ricerche, foto e guide, il rischio è quello fantozziano del gruppo vacanze Piemonte o quello dell'effetto gregge un po' scomposto difficilmente gestibile dai pastori-insegnanti sulle vie delle città o nei corridoi dei musei.
Quindi nel caso si vada in una città come Trieste si potrebbe cominciare da uno sguardo poetico come quello che ci dona Umberto Saba nel suo Canzoniere.
Attualmente disponibile nella versione tascabile Einaudi, in Tutte le poesie nei Meridiani Mondadori o in versione ebook.



                                                                      
                                                          Manoscritto di Umberto Saba


Magari iniziando proprio a studiare a memoria la poesia Trieste, datata 1910 ma ancora piena di vita. Un bel modo, quello di salire sull'erta con il poeta, per avere uno sguardo su tutta la città e sulla sua "scontrosa grazia".
Per approfondire un po' il discorso su Saba e Trieste si può consultare una interessante pagina di internet culturale, un sito dei cataloghi e delle collezioni delle biblioteche italiane. 





Ecco il link della pagina dedicata a Trieste e Saba 
Poi magari si potrebbe vedere il poeta  ormai anziano che parla alla neonata televisione italiana nel 1956, leggendo alcune sue poesie dedicate al calcio. Era tifoso della Triestina, che all'epoca militava in serie A.  Ecco il programma Rai



La sua lettura, come spesso accade ai poeti, rende un po' stentoreo il ritmo dei versi, che io preferisco letti da altri, ma questa è una mia personale e discutibile opinione.

giovedì 10 luglio 2014

Verano e Solstizio. Una poesia di Vittorio Sereni



L'estate non è solo paesaggi marini o montani, non è solo svago o viaggio. 
L'estate può anche avere la fissità della morte o essere l'immagine di una città un po' funebre, come può apparire a volte Roma. 
In questa poesia Verano e il solstizio, tratta dalla raccolta Stella variabile (1979, poi nell'edizione definitiva 1982) il poeta Vittorio Sereni ( Luino 1913- Milano 1983) descrive una giornata romana, troppo lunga, di solstizio, e inventa una etimologia del nome Verano (il cimitero principale della capitale, nel quartiere di San Lorenzo) come lui stesso specifica in una nota: "l'associazione Verano, cimitero di Roma, con el verano, estate in lingua spagnola, è del tutto arbitraria; un po' meno il riscontro del nome latino della primavera (ver) nella radice del nome spagnolo dell'estate".


Verano e Solstizio

Perché, tu che sai tutto di Roma,
lo chiamate così quel vostro cimitero
con quel nome spagnolo che significa estate?
(così - non lo dissi - per durare
porta la sua radice nell'estate
la primavera, morendovi).

L'estate di Roma ci stava davanti
con la più svaporante
la sua più mortale calcinazione.

Ne prendo nota - sorrise - te lo dico la prossima volta.

Risponde stasera per lui l'invisibile
cicala solista dell'ultima ora di luce
l'abitatrice delle foglie incendiate
di un troppo lungo giorno:
questo è el verano e il Verano,
s'infervora l'infaticabile,
questa l'estate di Roma di Spagna di dovunque
questa la primavera nell'estate,
rincara l'univoca la vermiglia voce abbuiandosi
in tutte le Rome di ritorno
di alcune estate prima.



Sul sito Rai potete ascoltare e vedere Sereni parlare di sé e del suo lavoro:
http://www.letteratura.rai.it/articoli/vittorio-sereni-si-racconta/984/default.aspx



Le sue poesie e le sue prose sono edite da Mondadori. Ora disponibili in due edizioni: Poesie e prose, 2013, curate da Giulia Raboni, (anche in versione e-book) e nei Meridiani , Tutte le poesie, 1994, curate da Dante Isella. 

                                                           

Per farsi un'idea più completa di Sereni si leggano altre poesie e l'esauriente introduzione di Mengaldo all'edizione mondadoriana del 2013, disponibile anche su googlebooks.
Tra le riflessioni critiche reperibili on line vi segnalo quelle di giovani studiosi sulla rivista Nuovi Argomenti:

mercoledì 11 giugno 2014

Ho l'estate tra le mani





Anche se non è ancora arrivato il solstizio, il termometro e le atmosfere dei nostri lidi l'estate ce la fanno sentire già addosso.
Non resisto quindi alla tentazione di utilizzare come una sorta di ouverture alla stagione in arrivo, una bella poesia tratta da  E sulle case il cielo  di Giusi Qarenghi, illustrato da Chiara Carrer, edito da Topipittori nel 2007.






Ho l'estate tra le mani
un'anguria a fette larghe

Ho l'estate nelle gambe
sfido il vento e corro via

Ho l'estate sotto i piedi
è sdraiata dappertutto

Ho l'estate nella testa
sogni lunghi e sere chiare

Ho l'estate nella gola
ha sapore di gelato


La poesia è nella sezione Fuoco, terra. La pubblico su gentile concessione dell'autrice.



Giusi Quarenghi nel 2012 regalò una splendida lezione sulla poesia e su Leopardi a due classi (una terza media e una quinta elementare) che stavano lavorando sulle sue poesie e sulle opere del poeta di Recanati. Fu una mattina davvero speciale, grandi e piccoli che erano in quell'aula magna difficilmente la dimenticheranno.
Della scrittrice vorrei consigliare anche un altro bel libro, stavolta in prosa, che è una divertente ed emozionante autobiografia da bambina: Io sono il cielo che nevica azzurro, edito da Topipittori nel 2010. Dove con ironia, lucidità e affetto descrive la propria vita  in una Italia rurale e montana (la Quarenghi è nata a Sottochiesa in Val Taleggio nel 1951). E se arriverete in fondo, a pagina 107 , troverete anche una bella confessione delle sue prime grandi letture.