sabato 2 agosto 2014

2 agosto 1980. Strage di Bologna. Tre poeti per non dimenticare.



Per chi nel 1980 era ancora un ragazzino, quel 2 agosto della strage di Bologna è stato uno shock per quel repentino sguardo pieno di inconsapevole terrore negli antri bui della nostra storia nazionale. 
Purtroppo, nonostante i tanti anni trascorsi, molte ombre rimangono sui mandanti, sui servizi segreti deviati, sulle responsabilità politiche.
Per chi è nato in anni più recenti, credo possa essere utile conoscere quella pagina di storia, cominciando con il leggere i nomi di quelle innocenti vittime, nomi che troverà anche nella lapide alla stazione di Bologna.



Strage della Stazione di Bologna, 2 agosto 1980,  85 morti e 200 feriti:
1. Antonella CECI , anni 19
2. Angela MARINO, anni 23
3. Leo Luca MARINO, anni 24
4. Domenica MARINO, anni 26
5. Errica FRIGERIO in DIOMEDE FRESA, anni 57
6. Vito DIOMEDE FRESA anni 62
7. Cesare Francesco DIOMEDE FRESA, anni 14
8. Anna Maria BOSIO in MAURI, anni 28
9. Carlo MAURI, anni 32
10. Luca MAURI, anni 6
11. Eckhardt MADER, anni 14
12. Margret ROHRS in MADER, anni 39
13. Kai MADER, anni 8
14. Sonia BURRI, anni 7
15. Patrizia MESSINEO, anni 18
16. Silvana SERRAVALLI in BARBERA, anni 34
17. Manuela GALLON, anni 11
18. Natalia AGOSTINI in GALLON, anni 40
19. Maria Antonella TROLESE, anni 16
20. Anna Maria SALVAGNINI in TROLESE, anni 51
21. Roberto DE MARCHI, anni 21
22. Elisabetta MANEA ved. DE MARCHI, anni 60
23. Eleonora GERACI IN VACCARO, anni 46
24. Vittorio VACCARO, anni 24
25. Velia CARLI IN LAURO, anni 50
26. Salvatore LAURO, anni 57
27. Paolo ZECCHI, anni 23
28. Viviana BUGAMELLI in ZECCHI, anni 23
29. Catherine HELEN MITCHELL, anni 22
30. John ANDREI KOLPINSKI, anni 22
31. Angela FRESU, anni 3
32. Maria FRESU, anni 24
33. loredana MOLINA in SACRATI, anni 44
34. Angelica TARSI, anni 72
35. Katia BERTASI, anni 34
36. Mirella FORNASARI, anni 36
37. Euridia BERGIANTI, anni 49
38. Nilla NATALI, anni 25
39. Franca DALL'OLIO, anni 20
40. Rita VERDE, anni 23
41. Flavia CASADEI, anni 18
42. Giuseppe PATRUNO, anni 18
43. Rossella MARCEDDU, anni 19
44. Davide CAPRIOLI, anni 20
45. Vito ALES, anni 20
46. Iwao SEKIGUCHI, anni 20
47. Brigitte DROUHARD, anni 21
48. Roberto PROCELLI, anni 21
49. Mauro ALGANON, anni 22
50. Maria Angela MARANGON, anni 22
51. Verdiana BIVONA, anni 22
52. Francesco GOMEZ MARTINEZ, anni 23
53. Mauro DI VITTORIO, anni 24
54. Sergio SECCI, anni 24
55. Roberto GAIOLA, anni 25
56. Angelo PRIORE, anni 26
57. Onofrio ZAPPALÀ, anni 27
58. Pio Carmine REMOLLINO, anni 31
59. Gaetano RODA, anni 31
60. Antonio DI PAOLA, anni 32
61. Mirco CASTELLARO, anni 33
62. Nazzareno BASSO, anni 33
63. Vincenzo PETTENI, anni 34
64. Salvatore SEMINARA, anni 34
65. Carla GOZZI, anni 36
66. Umberto LUGLI, anni 38
67. Fausto VENTURI, anni 38
68. Argeo BONORA, anni 42
69. Francesco BETTI, anni 44
70. Mario SICA, anni 44
71. Pier Francesco LAURENTI, anni 44
72. Paolino BIANCHI, anni 50
73. Vincenzina SALA in ZANETTI, anni 50
74. Berta EBNER, anni 50
75. Vincenzo LANCONELLI, anni 51
76. Lina FERRETTI in MANNOCCI, anni 53
77. Romeo RUOZI, anni 54
78. Amorveno MARZAGALLI, anni 54
79. Antonio Francesco LASCALA, anni 56
80. Rosina BARBARO in MONTANI, anni 58
81. Irene BRETON in BOUDOUBAN, anni 61
82. Pietro GALASSI, anni 66
83. Lidia OLLA in CARDILLO, anni 67
84. Maria IDRIA AVATI, anni 80
85. Antonio MONTANARI, anni 86

http://www.vittimeterrorismo.it/memorie/elenco_vit_stragi.htm

Sulla Strage si veda anche il sito Web della "Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980":www.stragi.it

A quella strage i poeti Andrea Zanzotto e Roberto Roversi dedicarono due poesie.
Di quella volutamente sgradevole di Zanzotto vi segnalo una lettura dello stesso autore, la traggo dal sito del Sole 24 ore:

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-10-01/rima-privata-poesie-scelte-115309.shtml?uuid=AacWx68D

Roberto Roversi 
scrisse invece una sorta di coro che venne recitato durante il 31° anniversario della strage da dall'11enne Farhana e dal quattordicenne Marco, in piazza Medaglie d'oro. Gli 85 ragazzi di Marzabotto rispondevano gridando: "Mai più"

I treni partivano
i treni arrivavano
“al mare” dicevano i treni
“alla montagna” dicevano i treni.
I treni ridevano
cantavano
erano felici i treni.
(Mai più! Mai più! Mai più!)

Il cielo era con nuvole azzurre
all’improvviso
il cielo è diventato nero
il cielo è diventato fuoco
il treno non è più partito
il treno non è più arrivato
il treno si è fermato (è in ginocchio per terra).
(Mai più! Mai più! Mai più!)

A un tratto il cielo
il cielo è diventato di fuoco
i bambini piangevano
le mamme gridavano
stesi per terra in silenzio
uomini donne bambine
mentre il sangue cadeva dal cielo.
(Mai più! Mai più! Mai più!)

Le nubi non erano più bianche
erano rosse di sangue
erano nere di fumo.
Poi il tempo è passato
i morti sono ancora con noi
con noi in partenza col treno
al mare in montagna.
(Mai più! Mai più! Mai più!)

Ascolto
ascolto
ascolto
Quello che vola lassù:
ci porta in vacanza
al mare o in montagna
fra le nuvole bianche
(Mai più! Mai più! Mai più!)

Ascoltate guardate
guardate la grande nave
passare
le onde
le onde calde del mare
nuotare
andiamo al mare.
(Mai più! Mai più! Mai più!)

Ascoltate
ascoltate
guardate
il treno
che arriva a Bologna
noi nella stazione aspettare
allegri per correre al mare.
(Mai più! Mai più! Mai più!)



Nel primo anniversario della strage, nel 1981, venne organizzata, non senza polemiche, una Lectura Dantis con  Carmelo Bene che recitava dalla Torre degli asinelli. Nel 2007 è stata ritrovata ed edita una registrazione video di quell'evento.Ve ne allego un brano tratto da youtube: https://www.youtube.com/watch?v=X0auSLwXy8U e una mia recensione dell'edizione Marsilio del libro e del dvd di quelle riprese.
Carmelo Bene legge Dante per l’anniversario della strage di Bologna, a cura di Rino Maenza, Marsilio, 2007 (con allegato DVD), 18,50 €

Di immagini perdute per sempre è costellata la storia della Rai, tra quelle censurate, quelle riciclate per registarci sopra e quelle disperse negli archivi; volti di letterati, poeti, film, sono andati perduti per sempre come nella pioggia finale di Blade Runner.
Così era successo per la Lectura Dantis di Carmelo Bene a Bologna, in occasione del primo anniversario della strage alla stazione. Per commemorare i morti e i feriti di quell’orrenda carneficina che ancora è in gran parte da chiarire, il sindaco Zangheri aveva previsto una serie di eventi culturali e di incontri giovanili nelle piazze bolognesi, e uno dei punti forti era proprio la lettura dantesca di Bene dalla prima merlatura della Torre degli asinelli. La decisione sollevò molte critiche da parte di locali Dc e anche da parte di pezzi della stampa nazionale, Palazzi del Corsera fu tra i più acerrimi critici. Si rimproverò di voler “ballare sui morti” e anche Dante venne visto come programma di quell’effimero che stava diffondendo nelle estati romane Renato Nicolini.
All’evento dantesco doveva essere dedicata una diretta televisiva ma alla fine la Rai chiese il testo a Bene, per poter controllare eventuali versi sconvenienti della Commedia dantesca, il grande attore e grande caratteraccio giustamente se la prese con l’imbecillità (ancora saldamente al comando in Rai) della comunicazione politica italiana e rifiutò, così la diretta saltò e di quella lettura, che venne diffusa per quasi tutto il centro di Bologna da un complesso sistema di amplificazioni rimase solo la voce di Bene e il ricordo dei presenti (quasi centomila).
Ora Marsilio pubblica un libro con dvd dove viene riscoperta una ripresa ritrovata a distanza di quasi un trentennio da una allora giovane videomaker Angela Tomasini che aveva guadagnato una posizione privilegiata per poter filmare in vhs il volto dell’attore in campo medio-lungo. Le immagini sono piuttosto scure ma l’emozione arriva anche perché il processo era proprio quello di una smaterializzazione del corpo in favore di una dimensione rituale, “una festa sacrale, in senso pagano, come il banchetto che in talune tradizioni  si fa ancora dopo il lutto”.
Il libro curato da quel Rino Maenza che con Bene collaborò alla fonica degli spettacoli e delle letture, ricostruisce il clima culturale dell’epoca e le polemiche politiche e giornalistiche.
Dopo quella lettura in una sera ventosa, Bene alla fine se ne scusa con il pubblico, tutti i presenti furono conquistati dalle parole dantesche rifondate dall’interpretazione dell’attore-regista, tanto che dalle colonne del Resto del Carlino, quotidiano sempre critico con l’iniziativa, Claudio Marabini scriveva: “la parola di Dante ha annullato la massa, l’ha conquistata e probabilmente l’ha ricreata in persona”.

Giovanni Petitti, da Frameonline, 4/9/2007

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